1 aprile 2009. E' già passato un anno. Un anno allo sportello. Da un mese sono stato spostato, alla mattina da una parte, al pomeriggio ritorno "alla base". Gente nuova, abitudini diverse, situazioni nuove da conoscere, imparare e gestire.
Il commento più comune: "oh hanno cambiato di nuovo" "Giuliano non c'è più?"
Solite risposte di rito, a volte seguite dalle solite battutine.
Un anno in BCC e mi piace! il rapporto con il pubblico mi gratifica. Dal più banale prelevamento, ogni volta che il cliente si avvicina allo sportello il mio impegno è centrato su di lui. Deve uscire contento, per quanto possibile.
E ogni tanto ci riesco (eh si, ogni tanto ;-) e mi piace. Basta poco. Un'informazione in più, un consiglio, un sorriso, la disponibilità, due chiacchiere sul tempo, il cliente che trova quello che cerca. E va via contento.
E mi piace. che soddisfazione!
In più adesso mi occupo anche di altre cose, altre attività, piano piano dovrò imparare a fare tutto. E' interessante e voglio imparare.
Probabilmente sarà solo l'entusiasmo del momento (?) ma mi piace. quello che vedo, quello che vivo mi piace.
Certo, qualche situazione difficile non manca, ma in qualche maniera cerco di venirne fuori (a volte un po' zoppo). Cerco la soluzione migliore, la proposta più adatta. Per fortuna non mancano dei colleghi fantastici e sempre disponibili. Un ottimo lavoro di squadra, ci si aiuta, ci si chiede, si fanno le cose insieme e ognuno porta la sua esperienza.
Il mio lavoro "è differente". Mi piace.
Mi piace.
Enrico
giovedì 16 aprile 2009
Aria da funerale
Oggi ero a lavoro, seduto al mio sportello a compilare le solite carte e seguire le consuete procedure e sento le campane suonare. "strano, di giovedì...non c'ho mai fatto caso... boh" e continuo con le mie attività.
Poco dopo, un po' di via vai in piazza e le campane suonano l'ave maria. Un funerale.
E tutto, d'un tratto, sembra immobile. Si sente un silenzio diverso, nonostante sia uguale a tutti gli altri silenzi degli altri giorni, si respira malinconia.
Parlare fa più rumore del solito e tutto si ferma.
Enrico
Poco dopo, un po' di via vai in piazza e le campane suonano l'ave maria. Un funerale.
E tutto, d'un tratto, sembra immobile. Si sente un silenzio diverso, nonostante sia uguale a tutti gli altri silenzi degli altri giorni, si respira malinconia.
Parlare fa più rumore del solito e tutto si ferma.
Enrico
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