giovedì 22 febbraio 2007

Cocaina e calcio, un legame molto stretto

Vorrei porre all'attenzione di tutti un argomento molto delicato e lo faccio affrontandolo in un ambito che conosco da vicino come quello calcistico.
Ciò che segue in queste poche righe non è altro che una breve documentazione di una triste realtà che stà prendendo sempre più piede (purtroppo) perciò vi prego di leggere con attenzione e di sensibilizzare anche i vostri amici, tanto si è campioni anche senza quella roba!
In principio fu Maradona. Il 17 marzo 1991 l`asso argentino risulto` positivo ai controlli antidoping successivi a Napoli-Bari 1-0 (25.a giornata di Serie A). Ne usci` con una squalifica di 15 mesi, disse addio all`Italia ma evidentemente non alla polverina bianca, grazie alla quale torno` nei guai il 29 agosto 1997 quando giocava nel Boca Juniors. In mezzo anche un caso di efedrina ai Mondiali del 1994. Fuoriclasse in tutto, Maradona lo fu anche negli eccessi.
Dall`inizio degli anni Novanta in poi, pero`, le vicende pallonare sembrano legarsi sempre di piu` con quelle `stupefacenti`. Ci sono le `stelle`, come Claudio Caniggia, amico di Maradona, che il 21 marzo 1993 viene trovato positivo quando veste i colori della Roma e rimedia una squalifica di 13 mesi. Ma ci sono anche calciatori `normali`. Fra questi, Edoardo Bortolotti. Il 21 aprile 1991, il terzino del Brescia si guadagna una squalifica di due anni dopo un match contro il Modena in cui era rimasto in panchina. Non si riprendera` piu` e morira` un anno dopo in un tragico suicidio. E si arriva sino ai recenti episodi in Serie C1, con Maurizio Iorio del Sorrento (sospeso in via cautelare dopo un test del 17 dicembre 2006) e Claudio Galdi della Nocerina, fuori fino al prossimo 31 maggio.
Non mancano i casi intricati. Su tutti spicca quello di Pagotto. Dopo Fiorentina-Perugia del 20 novembre 1999, il portiere umbro venne squalificato per 20 mesi e, anche se rimarranno sempre i sospetti per un presunto caso di scambio di provette, il giocatore scontera` tutta la squalifica. Altro choc e` quello di Adrian Mutu. Il rumeno e` in forza al Chelsea, ma i `Blues` cambiano allenatore nell`estate e il nuovo tecnico Jose` Mourinho ordina dei test a sorpresa. Nelle analisi di Mutu si trovano tracce di cocaina e l`attaccante rimedia una squalifica di 7 mesi con conseguente rescissione del contratto. In questo caso c`e` anche il lieto fine. La Juventus da` fiducia al ragazzo e il rumeno ne esce, tornando lo splendido giocatore di qualche anno fa prima in bianconero e poi in Viola con Cesare Prandelli. Per il Chelsea non era comunque il primo caso. Nel novembre 2002, il portiere australiano Mark Bosnich viene trovato positivo e squalificato per 9 mesi, la sospensione piu` lunga per un giocatore della Premier League sino a quel momento. Poi c`e` chi si e` rialzato, come Fabio Macellari, uno dei pochi a confessare di aver assunto effettivamente cocaina, e chi ci e` ricascato come Jonathan Bachini. Il 25 novembre 2004 viene squalificato per un anno quando difende i colori del Brescia, e il 4 dicembre 2005, quando si e` trasferito a Siena, risulta ancora una volta positivo. Purtroppo per lui la sua carriera verra` terminata da una squalifica a vita. E` stato lui quello che ha pagato piu` di tutti tra gli uomini. Tra le donne, invece, ha fatto scalpore il caso di Marianna Hofer, calciatrice delle Fiammamonza fermata per due anni dopo un test positivo dello scorso 1 maggio.
L'ultimo caso in ordine di tempo è quello che ha visto protagonista Flachi, gloriosa punta della Sampdoria e che ha assicurato che entro una settimana spieghera tutto, anche alla sua famiglia.
Sveglia c......e

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Secondo me stanno impazzendo tutti.
Lo sanno benissimo che ci sono una montagna di controlli antidoping. Non capisco che senso abbia assummere certe sostanze sapendo di essere beccati e di conseguenza sputtanarsi a vita! I ciclisti almeno, hanno la scusa che dopandosi migliorano le prestazioni, ma nel calcio, la cocaina non migliora assolutamente niente, anzi... Probabilmente lo fanno solo per motivi esterni allo sport, motivi per i quali sempre più persone fanno uso di questa sostanza come dimostra proprio l'ultimo sondaggio comunicato ieri, effettuato nelle acque dell'Arno (il fiume di Firenze, ironia della sorte città natale proprio di Flachi).

Secondo me è un fenomeno molto preoccupante e purtroppo ancora molto sottovalutato!

Anonimo ha detto...

COCAINA?...no grazie
e che nessuno e in grado di dire no, per esser al passo coi tempi, per esser figo, o trendy....
fondamentalmente.....siamo una massa di codardi, non ammettiamo i nostri limiti, vogliamo superarli, non ci riusciamo, la cocaina ti libera, ti fa sentire leggero......pulito, non soffocato..e nella storia del calcio forse ti libera dallo stress...ma chi lo sa....
non resta che provare.....lo fanno tutti no???


incazzata nera