sabato 25 luglio 2009

Quando la carità peggiora il problema

A chi non è mai capitato di andare al centro commerciale, parcheggiare la macchina e venire rincorso dal negretto di turno che vuole venderti i calzini o riportare il carrello per tenersi l'euro? Praticamente sono diventati parte integrante del parcheggio, come il barista nel bar o la commessa nel negozio.
Quante raccolte fondi o di alimenti abbiamo sentito parlare alla tv o organizzate dalla parrocchia o dall'associazione umanitaria di turno? Ho sempre pensato che questo tipo di aiuti fosse inutile, che non risolvessero il problema. Terminate le scorte di alimenti, cosa succede? terminati quei quattro soldi cosa succede? si ricomincia da capo.

In un libro che sto leggendo (ebbene si, sto leggendo un libro), che è più un documentario, ho trovato questo concetto:
"Chiunque viaggi in automobile per le strade di Dhaka è assalito di continuo dai mendicanti. Di fronte a tanta miseria viene spontaneo fare l'elemosina. Quando si avvicina un lebbroso, con le membra ridotte a moncherini, la prima reazione è quella di mettere mano al portafogli e dispensare un'offerta, che per noi è trascurabile, ma per chi la riceve può costituire un patrimonio. E' cosa utile, questa? Nella maggior parte dei casi, a mio avviso, non solo non è utile ma è veramente dannosa.
Dà solo, al donatore, l'impressione di aver fatto qualcosa. E' un gesto che serve a tacitare la coscienza, ma non risolve realmente il problema, anzi ci esime dall'affrontarlo nella sostanza. Facendo l'elemosina ci togliamo il pensiero, ma per quanto? L'elargizione di denaro non costituisce una soluzione, né a breve né a lungo termine. Il mendicante passerà a un'altra auto, e poi a un'altra ancora, affidandosi per sopravvivere a un meccanismo senza via d'uscita. [...] Allungare una moneta significa implicitamente invitare il mendicante a sparire, è un modo per sbarazzarsi comodamente del problema. Non sostengo che si debba ignorare il dovere morale di aiutare, o l'istinto a soccorrere i bisognosi; dico solo che l'aiuto deve assumere una forma diversa.
Dal punto di vista del destinatario, la carità può avere effetti devastanti. Chi raccoglie denaro mendicando non è motivato a migliorarsi; il malato non vorrà farsi curare temendo di perdere la propria fonte di guadagno. [...] In ogni caso, mendicare priva l'uomo della sua dignità. Togliendogli l'incentivo a provvedere alla proprie necessità con il lavoro, lo rende passivo e incline a una mentalità parassitaria: perché faticare, quando basta tendere la mano per guadagnarsi la vita? [...]"
(Muhammad Yunus - Il banchiere dei poveri - Feltrinelli ed.2006)

L'ultima volta che sono andato al Castorama, una donna infastidita dall'ennesimo negretto ha sbraitato: "E CHE CAVOLO, IO LAVORO PER PRENDERLI!!!"

Enrico

1 commento:

Anonimo ha detto...

caro Enrico noto con piacere che la mia mancanza e quella di qualcun'altro ti ha fatto tornare la voglia di scrivere sul blog, non sono pienamente d'accordo con la tua idea di iper protettività verso i motociclisti anche se tuttavia devo riconoscere che spesso la colpa è degli automobilisti, per quanto riguarda il libro vedo che non ti dispiace.... a presto Paolo