Non è poi una novità: al giorno d'oggi, tutto ha un costo. Per andare al cinema devo pagare il biglietto altrimenti resto fuori, se prendo un film pago il noleggio altrimenti non lo prendo, per mangiare al ristorante pago il conto altrimenti non mangio, e così via. Giusto? Bene.
E ora la questione. Se mando mio figlio a scuola, devo pagare la retta. Se voglio che mio figlio mangi in mensa, devo pagare la mensa. E' un Dare-Avere perfettamente in equilibrio. Oserei dire "matematico". E viceversa. Se non pago la mensa, mio figlio non mangia.
Perché ha fatto così tanto scalpore il caso di Montecchio Maggiore? Mi pare ovvio che a un servizio come la mensa possa accedere chi, giustamente, paga la retta.
Attenzione: non sto facendo discriminazione razziale. Italiani o meno, il principio resta il medesimo.
Non è un servizio così scontato. Come giustamente ha detto qualcuno, se la retta non viene pagata da tutti, i relativi costi ricadono inevitabilmente (magari l'anno dopo) su quelli che continuano a pagare, sottoforma di aumento.
Invito le famiglie che non possono pagare a rivedere il bilancio familiare o studiare una soluzione alternativa, poiché la retta che si paga non è un vezzo dell'asilo, ma una necessità economica.
Pensate che dietro quella retta che non pagate, c'è lo stipendio della cuoca e di lavora li dentro, oltre alle altre spese...
Questa non è discriminazione. Discriminante sarebbe stato il fatto che tutti avessero mangiato...
Meditate...
Enrico
mercoledì 24 marzo 2010
giovedì 4 marzo 2010
L'altra faccia del femminismo
Vi prego, esponete il vostro punto di vista. ditemi che mi sbaglio.
Oggi stavo seguendo un corso a lavoro... a un certo punto, non ricordo bene l'associazione di pensieri, ho ragionato sulle femministe.
Secondo me le femministe sono delle donne disadattate che non hanno ancora trovato la loro personalità e posizione sociale. E vi espongo perché:
Qualche tempo fa, dicono che la donna non è la "cuoca di casa", che NOI (maschi) non dobbiamo dipingerle così, che è un'offesa (addirittura!)
Un po' più di recente leggo, non ricordo su quale rivista, una didascalia (sempre in tema di femminismo) che recitava più o meno così:
"Gli uomini ora si sono riappropriati della cucina e ne hanno fatto uno strumento di potere, e se la cavano bene. Donne, riappropriamoci dei fornelli e dimostriamo a loro di cosa siamo capaci"
Quindi? cioè... decidetevi!
Enrico
Oggi stavo seguendo un corso a lavoro... a un certo punto, non ricordo bene l'associazione di pensieri, ho ragionato sulle femministe.
Secondo me le femministe sono delle donne disadattate che non hanno ancora trovato la loro personalità e posizione sociale. E vi espongo perché:
Qualche tempo fa, dicono che la donna non è la "cuoca di casa", che NOI (maschi) non dobbiamo dipingerle così, che è un'offesa (addirittura!)
Un po' più di recente leggo, non ricordo su quale rivista, una didascalia (sempre in tema di femminismo) che recitava più o meno così:
"Gli uomini ora si sono riappropriati della cucina e ne hanno fatto uno strumento di potere, e se la cavano bene. Donne, riappropriamoci dei fornelli e dimostriamo a loro di cosa siamo capaci"
Quindi? cioè... decidetevi!
Enrico
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mercoledì 14 ottobre 2009
Bruno Campello santo subito!
Mogliano. Ladro ferito dal carrozziere:
«Non lo perdono, poteva uccidermi»
L'uomo è stato interrogato oggi dal pm di Treviso:
«Passavo casualmente davanti alla proprietà di Campello»
MOGLIANO VENETO (13 ottobre) - «Non lo perdono perché poteva uccidermi. Sono un ladro e non un assassino». Sono le parole di Luciano Talpo, 45enne di origine nomade e residente a Favaro Veneto che la notte del 27 settembre avrebbe tentato un furto nell'officina di Bruno Campello. Il carrozziere sparò, ferendolo. Da quel giorno, per la vittima del tentato furto, sono iniziati i guai giudiziari.[...]
POVERIIINOOOO! in fondo... stava solo rubando. Facciamogli un monumento, diamogli una targhetta ricordo, diamogli una mano quando entra in casa nostra... Poteva restare a casa sua! è pieno di gente in difficoltà con il lavoro, ma ci sono 1000 alternative prima di arrivare a rubare!
"Poteva uccidermi" dice. Doveva farlo! So' stufo di 'sta gente inutile. Un ladro quando decide di rubare, sa che c'è anche il rischio di rimanere ucciso, nella peggiore (per lui) delle ipotesi.
"Non lo perdono"?? Ma chi ti credi di essere! Sei una persona inutile! e ti hanno anche curato! INUTILE! Non ci sono giustificazioni.
Andrò a stringere la mano a Bruno. Merita di sapere che c'è gente dalla Sua parte.
Fortunatamente (e ovviamente) non sono l'unico a pensarla così. ecco il link all'articolo. Buona lettura dei commenti.
«Non lo perdono, poteva uccidermi»
L'uomo è stato interrogato oggi dal pm di Treviso:
«Passavo casualmente davanti alla proprietà di Campello»
MOGLIANO VENETO (13 ottobre) - «Non lo perdono perché poteva uccidermi. Sono un ladro e non un assassino». Sono le parole di Luciano Talpo, 45enne di origine nomade e residente a Favaro Veneto che la notte del 27 settembre avrebbe tentato un furto nell'officina di Bruno Campello. Il carrozziere sparò, ferendolo. Da quel giorno, per la vittima del tentato furto, sono iniziati i guai giudiziari.[...]
POVERIIINOOOO! in fondo... stava solo rubando. Facciamogli un monumento, diamogli una targhetta ricordo, diamogli una mano quando entra in casa nostra... Poteva restare a casa sua! è pieno di gente in difficoltà con il lavoro, ma ci sono 1000 alternative prima di arrivare a rubare!
"Poteva uccidermi" dice. Doveva farlo! So' stufo di 'sta gente inutile. Un ladro quando decide di rubare, sa che c'è anche il rischio di rimanere ucciso, nella peggiore (per lui) delle ipotesi.
"Non lo perdono"?? Ma chi ti credi di essere! Sei una persona inutile! e ti hanno anche curato! INUTILE! Non ci sono giustificazioni.
Andrò a stringere la mano a Bruno. Merita di sapere che c'è gente dalla Sua parte.
Fortunatamente (e ovviamente) non sono l'unico a pensarla così. ecco il link all'articolo. Buona lettura dei commenti.
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lunedì 24 agosto 2009
Quando il tempo non risparmia nessuno
Questa sera sono passato per le strade del mio paese. E' strano vedere sempre le stesse persone e come il tempo passa per tutti. Il viso sempre più segnato dal tempo... Anche i miei stanno invecchiando. e io? perché mi sento sempre lo stesso?
Enrico
Enrico
mercoledì 19 agosto 2009
Novità in casa Sony
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 19 ago - Sony ha annunciato che a settemre lancera' una nuova versione della Playstation 3 dalle dimensioni ridotte di un terzo, ma con le stesse caratteristiche degli altri modelli. La console sara' venduta 299 dollari negli Stati Uniti, 299 euro in Europa e 29.980 yen in Giappone. Per far fronte alla concorrenza della Xbox e della Wii, Sony ha anche annunciato che abbassera' di 100 dollari i prezzi dei modelli di Ps3 gia' presenti sul mercato.
Non vorrei dire, ma 299 dollari sono poco meno di 220 euro... ingiustizie...
Non vorrei dire, ma 299 dollari sono poco meno di 220 euro... ingiustizie...
martedì 4 agosto 2009
Pubblicità distorta
Ogni volta che accendo la tv, mi capita di imbattermi in pubblicità che, se osservate con un minimo di senso critico, sono piuttosto improbabili.
Le striscette veet, per esempio, che mantengono le gambe depilate per 4 settimane e poi ti permettono di andare pure a una festa in piscina con le gambe in vista.
Annuncio a tutte le donne: vi prego di fornire un feedback sull'utilizzo di queste striscette veet. sono poprio curioso di sentire il miracolo...
Il deodorante "Vichy trattamento anti-traspirante" promette un'efficacia per 7 giorni. Wow! addirittura sette giorni! Inutile dire che si rivela uguale a un normalissimo deodorante. A fronte di una giornata intesa è efficace per 7.... ore.
Ma quella che mi lascia più perplesso è questa:
"Ora che ho trent'anni, dovrei vestirmi più sobria, vivere una vita più tranquilla, premettere che piccole perdite mi rovinino la giornata" (o qualcosa del genere)
oppure
Una donna sui trenta-trentacinque anni, entra in ascensore assieme ad un'altra e dice che prima aveva timore di entrare in ascensore con altre persone per paura che si sentisse l'odore delle sue piccole perdite...
Mia morosa mi chiede: sembra normale che le donne si pisciano addosso a trentanni...?!
Enrico
Le striscette veet, per esempio, che mantengono le gambe depilate per 4 settimane e poi ti permettono di andare pure a una festa in piscina con le gambe in vista.
Annuncio a tutte le donne: vi prego di fornire un feedback sull'utilizzo di queste striscette veet. sono poprio curioso di sentire il miracolo...
Il deodorante "Vichy trattamento anti-traspirante" promette un'efficacia per 7 giorni. Wow! addirittura sette giorni! Inutile dire che si rivela uguale a un normalissimo deodorante. A fronte di una giornata intesa è efficace per 7.... ore.
Ma quella che mi lascia più perplesso è questa:
"Ora che ho trent'anni, dovrei vestirmi più sobria, vivere una vita più tranquilla, premettere che piccole perdite mi rovinino la giornata" (o qualcosa del genere)
oppure
Una donna sui trenta-trentacinque anni, entra in ascensore assieme ad un'altra e dice che prima aveva timore di entrare in ascensore con altre persone per paura che si sentisse l'odore delle sue piccole perdite...
Mia morosa mi chiede: sembra normale che le donne si pisciano addosso a trentanni...?!
Enrico
sabato 25 luglio 2009
Quando la carità peggiora il problema
A chi non è mai capitato di andare al centro commerciale, parcheggiare la macchina e venire rincorso dal negretto di turno che vuole venderti i calzini o riportare il carrello per tenersi l'euro? Praticamente sono diventati parte integrante del parcheggio, come il barista nel bar o la commessa nel negozio.
Quante raccolte fondi o di alimenti abbiamo sentito parlare alla tv o organizzate dalla parrocchia o dall'associazione umanitaria di turno? Ho sempre pensato che questo tipo di aiuti fosse inutile, che non risolvessero il problema. Terminate le scorte di alimenti, cosa succede? terminati quei quattro soldi cosa succede? si ricomincia da capo.
In un libro che sto leggendo (ebbene si, sto leggendo un libro), che è più un documentario, ho trovato questo concetto:
"Chiunque viaggi in automobile per le strade di Dhaka è assalito di continuo dai mendicanti. Di fronte a tanta miseria viene spontaneo fare l'elemosina. Quando si avvicina un lebbroso, con le membra ridotte a moncherini, la prima reazione è quella di mettere mano al portafogli e dispensare un'offerta, che per noi è trascurabile, ma per chi la riceve può costituire un patrimonio. E' cosa utile, questa? Nella maggior parte dei casi, a mio avviso, non solo non è utile ma è veramente dannosa.
Dà solo, al donatore, l'impressione di aver fatto qualcosa. E' un gesto che serve a tacitare la coscienza, ma non risolve realmente il problema, anzi ci esime dall'affrontarlo nella sostanza. Facendo l'elemosina ci togliamo il pensiero, ma per quanto? L'elargizione di denaro non costituisce una soluzione, né a breve né a lungo termine. Il mendicante passerà a un'altra auto, e poi a un'altra ancora, affidandosi per sopravvivere a un meccanismo senza via d'uscita. [...] Allungare una moneta significa implicitamente invitare il mendicante a sparire, è un modo per sbarazzarsi comodamente del problema. Non sostengo che si debba ignorare il dovere morale di aiutare, o l'istinto a soccorrere i bisognosi; dico solo che l'aiuto deve assumere una forma diversa.
Dal punto di vista del destinatario, la carità può avere effetti devastanti. Chi raccoglie denaro mendicando non è motivato a migliorarsi; il malato non vorrà farsi curare temendo di perdere la propria fonte di guadagno. [...] In ogni caso, mendicare priva l'uomo della sua dignità. Togliendogli l'incentivo a provvedere alla proprie necessità con il lavoro, lo rende passivo e incline a una mentalità parassitaria: perché faticare, quando basta tendere la mano per guadagnarsi la vita? [...]"
(Muhammad Yunus - Il banchiere dei poveri - Feltrinelli ed.2006)
L'ultima volta che sono andato al Castorama, una donna infastidita dall'ennesimo negretto ha sbraitato: "E CHE CAVOLO, IO LAVORO PER PRENDERLI!!!"
Enrico
Quante raccolte fondi o di alimenti abbiamo sentito parlare alla tv o organizzate dalla parrocchia o dall'associazione umanitaria di turno? Ho sempre pensato che questo tipo di aiuti fosse inutile, che non risolvessero il problema. Terminate le scorte di alimenti, cosa succede? terminati quei quattro soldi cosa succede? si ricomincia da capo.
In un libro che sto leggendo (ebbene si, sto leggendo un libro), che è più un documentario, ho trovato questo concetto:
"Chiunque viaggi in automobile per le strade di Dhaka è assalito di continuo dai mendicanti. Di fronte a tanta miseria viene spontaneo fare l'elemosina. Quando si avvicina un lebbroso, con le membra ridotte a moncherini, la prima reazione è quella di mettere mano al portafogli e dispensare un'offerta, che per noi è trascurabile, ma per chi la riceve può costituire un patrimonio. E' cosa utile, questa? Nella maggior parte dei casi, a mio avviso, non solo non è utile ma è veramente dannosa.
Dà solo, al donatore, l'impressione di aver fatto qualcosa. E' un gesto che serve a tacitare la coscienza, ma non risolve realmente il problema, anzi ci esime dall'affrontarlo nella sostanza. Facendo l'elemosina ci togliamo il pensiero, ma per quanto? L'elargizione di denaro non costituisce una soluzione, né a breve né a lungo termine. Il mendicante passerà a un'altra auto, e poi a un'altra ancora, affidandosi per sopravvivere a un meccanismo senza via d'uscita. [...] Allungare una moneta significa implicitamente invitare il mendicante a sparire, è un modo per sbarazzarsi comodamente del problema. Non sostengo che si debba ignorare il dovere morale di aiutare, o l'istinto a soccorrere i bisognosi; dico solo che l'aiuto deve assumere una forma diversa.
Dal punto di vista del destinatario, la carità può avere effetti devastanti. Chi raccoglie denaro mendicando non è motivato a migliorarsi; il malato non vorrà farsi curare temendo di perdere la propria fonte di guadagno. [...] In ogni caso, mendicare priva l'uomo della sua dignità. Togliendogli l'incentivo a provvedere alla proprie necessità con il lavoro, lo rende passivo e incline a una mentalità parassitaria: perché faticare, quando basta tendere la mano per guadagnarsi la vita? [...]"
(Muhammad Yunus - Il banchiere dei poveri - Feltrinelli ed.2006)
L'ultima volta che sono andato al Castorama, una donna infastidita dall'ennesimo negretto ha sbraitato: "E CHE CAVOLO, IO LAVORO PER PRENDERLI!!!"
Enrico
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